Nel corso di una seduta fiume, la commissione ha approvato l’emendamento del governo che vieta la coltivazione e la vendita di cannabis light, mettendo così a rischio 11.000 posti di lavoro nel settore.
L’emendamento equipara la cannabis light alla cannabis con principio attivo, provocando le reazioni negative degli imprenditori del settore, che vedono bloccato un settore in forte crescita e trainato soprattutto da giovani agricoltori.
Il presidente di Cia-agricoltori italiani, Cristiano Fini, ha dichiarato che si tratta di una grave sconfitta per la libera impresa in Italia. Il governo sostiene che la cannabis light comporti rischi per la sicurezza e l’incolumità pubblica, equiparandola di fatto a una droga leggera.
Nonostante il divieto imposto alla cannabis light, è stato ritirato l’emendamento che vietava l’uso dell’immagine della pianta di canapa per fini pubblicitari. La decisione del governo ha suscitato polemiche e preoccupazioni riguardo al futuro del settore e dei posti di lavoro ad esso legati.