Nell’attuale scenario internazionale dominato dalla crisi tra Russia e Ucraina, l’Italia si posiziona in modo chiaro e deciso a favore dell’Ucraina, tuttavia senza mai considerare un intervento diretto che potrebbe portare a un conflitto nucleare. Questa posizione è stata ribadita dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani in un’intervista al Corriere della Sera.
Tajani sottolinea che l’Italia è dalla parte dell’Ucraina, ma non è in guerra con la Russia. L’obiettivo principale dell’Italia è ottenere la pace e porre fine al conflitto senza allargare la guerra. L’aiuto fornito all’Ucraina si focalizza sulla resistenza e sulla ricostruzione, ma non contempla un intervento diretto militare italiano.
La posizione dell’Italia è condivisa dagli alleati della Nato, che hanno evitato di parlare di interventi diretti per evitare le pericolose conseguenze di un conflitto che potrebbe sfociare in una terza guerra mondiale. Anche il possibile ingresso dell’Ucraina nella Nato è posticipato alla fine del conflitto per evitare ulteriori complicazioni.
Nonostante Macron abbia evocato la possibilità di un intervento diretto, Tajani non comprende le motivazioni di questa ipotesi e si distanzia da essa. L’Italia è pronta a fornire aiuti militari, ma non contempla l’invio di uomini o mezzi per interventi diretti.
L’articolo sottolinea l’importanza di coordinare e rafforzare la difesa comune europea, anche alla luce delle dichiarazioni di Trump sulla riduzione dell’impegno americano nella difesa degli alleati. Tajani esclude la possibilità di una nuova leva obbligatoria in Italia e fa notare che il contributo della Nato dovrebbe essere valutato considerando anche le numerose missioni in cui l’Italia è coinvolta.
In conclusione, l’Italia si impegna a sostenere l’Ucraina e a promuovere la pace nel conflitto, attraverso un aiuto finanziario ed economico senza considerare un coinvolgimento militare diretto che potrebbe avere conseguenze disastrose.