Attacco a Solingen: il sospetto attentatore doveva essere espulso, l’ISIS rivendica la strage


Solingen. – Dopo quasi 26 ore di caccia all’uomo, il presunto autore dell’attentato che ha scosso la città di Solingen si è costituito alla polizia ieri sera poco dopo le 23:00. L’uomo, un siriano di 26 anni, si è avvicinato agli agenti bagnato dalla pioggia e ancora coperto di sangue, dichiarando: “Sono io quello che state cercando…”. Secondo quanto riportato dalla Bild, si tratterebbe di un migrante originario di Deir al-Zor, in Siria, giunto in Germania nel 2020, dove aveva richiesto asilo a Bielefeld.

L’attentato, che ha provocato tre morti e otto feriti nella cittadina del Nordreno-Westfalia, è stato subito rivendicato dall’ISIS. Le indagini, passate ora alla Procura federale, si concentrano sulla possibile matrice terroristica dell’atto. Il vicecancelliere tedesco Robert Habeck ha dichiarato che l’uomo non era noto alle autorità come estremista islamico, nonostante in Germania ci sia un numero significativo di individui considerati pericolosi nel contesto islamista. “Il siriano arrestato non rientrava tra questi”, ha affermato Habeck durante un incontro con la stampa.

La dinamica dell’arresto e il contesto dell’attacco

Il giovane siriano, che avrebbe dovuto essere espulso, era scomparso dai radar delle autorità, secondo quanto riportato da diversi media tedeschi. Il ministro degli Interni della Renania Settentrionale-Vestfalia, Herbert Reul, ha confermato l’arresto del sospetto durante un’intervista al programma Tagesthemen della rete ARD, sottolineando che prove cruciali sono state trovate durante le perquisizioni. Reul ha descritto l’uomo come “altamente sospettato” di essere il responsabile del massacro.

Nel corso delle indagini, la polizia ha effettuato altri due arresti: un quindicenne, fermato a casa dei genitori all’alba di sabato, è accusato di aver avuto contatti con l’attentatore poco prima dell’attacco e di non aver denunciato il crimine in preparazione. Inoltre, è stato arrestato un altro siriano di 36 anni in un centro per richiedenti asilo vicino al luogo dell’attentato, sospettato di complicità.

Commozione e lutto a Solingen

La città di Solingen, con una popolazione di circa 161.000 abitanti, è sotto shock. Il luogo dell’attacco, nella piazza del mercato nel centro storico, rimane ancora transennato e sorvegliato dalle forze dell’ordine. Fiori e candele adornano l’area in memoria delle vittime, mentre la popolazione si unisce in un dolore collettivo. La grande festa per il giubileo dei 660 anni della città, che sarebbe dovuta durare tre giorni, è stata cancellata in segno di lutto.

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