Dopo quattro anni di indagini, intercettazioni e pedinamenti, l’ex presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha raggiunto un accordo con la Procura di Genova per patteggiare la sua pena. La decisione, che dovrà essere ratificata dal giudice per l’udienza preliminare, prevede una condanna di due anni e un mese, da scontare con 1.500 ore di lavori di pubblica utilità, oltre alla confisca di 84.100 euro. La vicenda chiude così uno dei capitoli più rilevanti della maxi inchiesta per corruzione che aveva coinvolto Toti e altri personaggi di spicco della scena politica e istituzionale ligure.
“La montagna ha partorito il topolino”
In seguito alla notizia del patteggiamento, Toti ha commentato in diverse interviste, sottolineando come, a suo avviso, la complessità delle accuse iniziali sia stata ridimensionata: “Dopo quattro anni di inchiesta, intercettazioni e pedinamenti, la montagna ha partorito il topolino”, ha affermato. L’ex governatore ha precisato che il patteggiamento non equivale a un’ammissione di colpa, ma a una mediazione tra le accuse della Procura e la sua difesa. “Un accordo che riconosce moltissime delle nostre ragioni”, ha aggiunto, sottolineando che nessun atto illecito è stato compiuto e che i fondi raccolti dal suo comitato sono stati usati esclusivamente per attività politiche.
Le accuse e la chiusura della vicenda
Le accuse iniziali contro Giovanni Toti comprendevano corruzione propria, traffico di influenze, falso e finanziamento illecito. Tuttavia, il lungo iter processuale ha portato a una significativa riduzione dei reati contestati, che ora si limitano a corruzione impropria e finanziamento illecito. L’avvocato difensore di Toti, Stefano Savi, ha evidenziato come l’accordo riconosca che l’ex governatore non abbia mai usufruito personalmente dei fondi, utilizzati esclusivamente per scopi politici. Resta in piedi solo l’accusa di corruzione ambientale, che Toti ha definito come legata a “atteggiamenti” piuttosto che a fatti concreti.
Le conseguenze per Toti
Oltre alla condanna a lavori di pubblica utilità e alla confisca di 84.100 euro, l’accordo prevede anche l’interdizione dai pubblici uffici per 25 mesi e l’impossibilità di stipulare contratti con la pubblica amministrazione per tutta la durata della pena. Inoltre, Toti non potrà lasciare il territorio nazionale per svolgere la sua attività di giornalista.
Patteggia anche Paolo Emilio Signorini
Anche l’ex presidente dell’Autorità Portuale di Genova e Savona, Paolo Emilio Signorini, ha raggiunto un accordo con la Procura nell’ambito della stessa inchiesta. Per lui, la pena patteggiata è di tre anni e cinque mesi, con una confisca di oltre 100.000 euro e l’interdizione dai pubblici uffici per tutta la durata della condanna.
“Sollievo e amarezza”
Toti ha concluso esprimendo sentimenti contrastanti riguardo all’accordo: da un lato, il sollievo per la chiusura della vicenda, dall’altro l’amarezza per non aver potuto dimostrare pienamente la sua innocenza in sede di giudizio. Tuttavia, ha ribadito che questo risultato rappresenta una vittoria parziale, visto che molte delle accuse sono state eliminate o fortemente ridimensionate.