500mila firme: raggiunto il quorum per il referendum sulla cittadinanza


Esulta il segretario di Più Europa Riccardo Magi: “Ce l’abbiamo fatta. Ed è solo il primo passo”

ROMA – “Ce l’abbiamo fatta! In pochissimi giorni 500.000 cittadine e cittadini hanno firmato per il #ReferendumCittadinanza. Hanno dimostrato che, quando il Parlamento non trova il coraggio di cambiare leggi ingiuste, possono mobilitarsi e farlo loro stessi, grazie alla Costituzione. 500.000 firme con un ritmo senza precedenti nella storia, per dire una cosa semplice, quasi banale: chi sceglie l’Italia per vivere, studiare, amare e crescere, chi immagina il proprio futuro nel nostro Paese, è italiano. Ed è solo il primo passo verso una legge più giusta che riconosca come italiani ogni sua figlia, ogni suo figlio”.

Così esulta sui social Riccardo Magi, segretario di Più Europa, annunciando che è stato raggiunto il quorum necessario per il referendum “Figlie e figli d’Italia”, che propone la riforma della legge sulla cittadinanza. La petizione, lanciata sul portale del Ministero della Giustizia, ha superato la soglia di 500mila firme necessarie, con largo anticipo rispetto alla scadenza fissata per il 30 settembre.

La legge del 1992 sotto esame

L’iniziativa referendaria, promossa dalla rete di associazioni della società civile e sostenuta da cinque partiti di opposizione, ha come obiettivo la modifica della normativa del 1992. Questa prevede che la cittadinanza italiana possa essere concessa solo a cittadini stranieri residenti legalmente in Italia da almeno 10 anni.

Dimezzare i tempi: l’obiettivo è 5 anni

Il quesito referendario propone di dimezzare tale periodo, riportandolo a cinque anni, come era previsto dalla legislazione prima del 1992 e come avviene in altri Paesi dell’Unione Europea. Il testo della proposta chiarisce che, oltre alla riduzione dei tempi, rimarrebbero invariati gli altri requisiti necessari per ottenere la cittadinanza, come la conoscenza della lingua italiana, il possesso di fonti economiche adeguate, l’idoneità professionale, il rispetto degli obblighi fiscali e l’assenza di cause ostative legate alla sicurezza della Repubblica. Attualmente, circa 2,5 milioni di persone in Italia, che soddisfano questi requisiti, potrebbero beneficiare della riforma, inclusi i figli minori conviventi.

Un segnale forte dalla società civile

Noura Ghazoui, presidentessa del Coordinamento Nazionale Nuove Generazioni Italiane (CoNNGI), una delle realtà promotrici del referendum, ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto: “Superare le 450mila firme rappresenta un segnale forte e chiaro: esiste una volontà diffusa di cambiare la legge sulla cittadinanza e di adeguarla ai tempi che stiamo vivendo”. Ghazoui sottolinea l’urgenza di riconoscere come italiani coloro che, pur essendo nati e cresciuti nel nostro Paese, ancora non vedono riconosciuto questo diritto, nonostante il loro contributo attivo al tessuto sociale, culturale ed economico dell’Italia.

“Ogni firma – conclude Ghazoui – è un passo avanti verso una società più inclusiva e giusta, e ci motiva a proseguire con determinazione fino al raggiungimento delle 500mila firme necessarie”. La CoNNGI, parte del comitato promotore del referendum, insieme a Italiani Senza Cittadinanza e Idem Network, si dice orgogliosa di far parte di questo cambiamento e di contribuire attivamente alla creazione di un’Italia più aperta e inclusiva.


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