Il Parlamento europeo ha recentemente dato il via libera definitivo alla direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, conosciuta anche come “case green”, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra e i consumi energetici nel settore edilizio. Questa direttiva mira a realizzare un parco immobiliare climaticamente neutro entro il 2050.
Secondo quanto stabilito, tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2030, con le autorità pubbliche che dovranno rispettare questa normativa già dal 2028. Gli Stati membri avranno l’obbligo di ristrutturare un certo numero di edifici con le prestazioni peggiori entro il 2030, introducendo requisiti minimi di prestazione energetica.
La direttiva prevede anche la progressiva installazione di impianti solari negli edifici pubblici e non residenziali, nonché incentivi finanziari per i sistemi di riscaldamento che utilizzano energia rinnovabile. È previsto il divieto di sovvenzioni alle caldaie autonome a combustibili fossili a partire dal 2025, mentre si mira a eliminare gradualmente i combustibili fossili nel riscaldamento e nel raffreddamento entro il 2040.
Va sottolineato che la nuova normativa non si applica agli edifici agricoli, storici o protetti per il loro valore architettonico, né agli edifici temporanei, chiese o luoghi di culto.
L’accordo è stato appoggiato dalla maggioranza degli eurodeputati appartenenti ai gruppi Popolari, Liberali, Socialisti, Verdi e Sinistra, insieme a una parte dei Non Iscritti. Al contrario, gli eurodeputati del gruppo Ecr, che include Fratelli d’Italia della premier Giorgia Meloni, e Identità e Democrazia, con la Lega di Matteo Salvini, hanno votato compattamente contro l’accordo.
Il gruppo del Ppe è stato diviso, con l’intera delegazione italiana che ha espresso voto contrario, ad eccezione di Alessandra Mussolini e Herbert Dorfmann che hanno sostenuto l’intesa. Tra gli eurodeputati italiani contrari all’accordo vi è anche Fabio Massimo Castaldo del gruppo Renew.
Questa direttiva rappresenta un passo significativo verso la neutralità climatica entro il 2050 e evidenzia l’impegno dell’Unione Europea nel combattere i cambiamenti climatici e promuovere un’economia più sostenibile.