Caso Almasri: Bongiorno difenderà la premier e i ministri


Tensione a Palazzo Chigi, scontro tra governo e opposizioni

La bufera giudiziaria che ha investito la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e i ministri dell’Interno e della Giustizia, Matteo Piantedosi e Carlo Nordio, non frena l’azione dell’esecutivo. Al centro dell’inchiesta il caso del generale libico Almasri, la cui espulsione dall’Italia ha sollevato interrogativi sulla legittimità delle scelte governative.

Ma Meloni non arretra: “Quando sono in gioco la sicurezza della nazione e l’interesse degli italiani, non esiste spazio per passi indietro”, ha dichiarato la premier, ribadendo la fermezza del governo di fronte all’indagine della Procura di Roma. Un sostegno che arriva anche dal suo entourage, con la sorella Arianna Meloni che sui social scrive: “Avanti sorella mia, sei il nostro orgoglio”.

Nel frattempo, a Palazzo Chigi si è tenuto un vertice d’urgenza sul tema dei migranti, mentre in Parlamento la tensione è alle stelle. Alla Camera, la seduta è stata sospesa dopo le proteste dell’opposizione per l’annullamento dell’informativa che Nordio e Piantedosi avrebbero dovuto tenere. Al Senato, invece, le opposizioni hanno abbandonato l’Aula dopo le dichiarazioni del senatore di Fratelli d’Italia, Alberto Balboni, che ha attaccato la magistratura sostenendo che “le toghe umiliano il Parlamento”.

L’incandescenza del dibattito politico ha portato alla sospensione dei lavori parlamentari fino al 4 febbraio.

Giulia Bongiorno sarà l’avvocato difensore della premier e dei ministri

In un segnale di compattezza e strategia comune, Giorgia Meloni e i ministri coinvolti hanno scelto di affidarsi all’avvocato Giulia Bongiorno per la difesa legale. La nota penalista, già in passato protagonista di battaglie giudiziarie di rilievo, ha fatto il suo ingresso a Palazzo Chigi questa mattina per discutere il dossier.

“La nomina di un unico legale per tutti i membri del governo coinvolti dimostra la coesione dell’esecutivo anche nell’esercizio del proprio diritto di difesa”, è il messaggio che filtra dai corridoi del governo.

Il fronte giuridico: “L’inchiesta sottrae il caso al Parlamento”

Sul piano giuridico, non mancano le perplessità. Francesco Petrelli, presidente dell’Unione delle Camere Penali, critica l’operato della Procura di Roma: “Questa scelta è sbagliata perché sottrae il caso Almasri al dibattito parlamentare. Non vedo orologerie nascoste, ma è indubbio che le scelte del governo avrebbero dovuto essere valutate in Parlamento e non dalla magistratura”.

Anche il centrodestra attacca: il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, parla di “un’offensiva politica temeraria e ridicola” e accusa il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi, di aver “alimentato un clima torbido”.

Nel frattempo, Carlo Nordio e Matteo Piantedosi hanno inviato una lettera ai presidenti di Camera e Senato per annunciare che, “nel rispetto del segreto istruttorio”, non potranno tenere le informative previste sul caso Almasri.

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha assicurato che il governo riferirà “appena possibile”, mentre le opposizioni insistono affinché l’esecutivo chiarisca immediatamente i contorni della vicenda.

Parlamento in stallo: slittano le votazioni per i giudici costituzionali

L’inasprimento dello scontro tra maggioranza e opposizioni ha avuto conseguenze dirette sui lavori parlamentari. La Camera ha sospeso i lavori fino al 4 febbraio, rimandando anche la riunione congiunta per l’elezione dei nuovi giudici della Corte Costituzionale.

“Non andremo avanti finché il governo non chiarirà questa vicenda, che non è solo giudiziaria ma anche politica”, ha dichiarato il capogruppo del Pd, Francesco Boccia, a nome delle opposizioni.

Nel frattempo, il clima resta rovente. Il Movimento 5 Stelle accusa la premier di incoerenza: “Da una parte, Nordio e Piantedosi non parlano per rispetto del segreto istruttorio, dall’altra Meloni attacca la magistratura”, ha dichiarato il senatore pentastellato Stefano Patuanelli.

Uno scontro che si allarga: istituzioni sotto pressione

L’indagine sul caso Almasri si è trasformata in un nuovo terreno di scontro tra governo, magistratura e opposizioni. Meloni e la sua squadra, forti del sostegno della maggioranza, appaiono decisi a resistere e a rilanciare l’azione di governo. L’opposizione, invece, vede nell’inchiesta un’opportunità per mettere in difficoltà l’esecutivo, insistendo sulla necessità di chiarimenti immediati.

Il braccio di ferro tra Palazzo Chigi e la magistratura è appena iniziato, e le prossime mosse potrebbero avere un impatto significativo sugli equilibri politici del Paese.


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