Conti pubblici italiani: Bruxelles approva il piano di rientro in sette anni


L’Unione Europea promuove l’Italia: i conti pubblici sono ritenuti solidi e il piano di aggiustamento a sette anni riceve il via libera dalla Commissione. Le riforme e gli investimenti presentati da Roma soddisfano i requisiti del nuovo Patto di stabilità, offrendo un percorso fiscale definito “credibile” e in linea con le raccomandazioni europee.

Questo risultato rappresenta un cambio di passo rispetto al passato. Lo scorso anno, infatti, il Documento programmatico di bilancio (Dpb) italiano era stato giudicato “non pienamente in linea”. Ora, invece, l’Italia si distingue positivamente, mentre alcuni Paesi tradizionalmente rigoristi, come Paesi Bassi, Germania e Finlandia, sono stati bocciati o giudicati non conformi.

La soddisfazione del governo italiano

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha sottolineato l’importanza di questo risultato, definendolo il frutto di “scelte improntate sulla serietà”. Anche Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economia, ha evidenziato come il piano italiano riesca a bilanciare consolidamento fiscale e investimenti. La spesa pubblica per investimenti, infatti, è prevista in crescita: dal 3,5% del PIL nel 2024 al 3,8% nel 2025.

Le raccomandazioni di Bruxelles

La Commissione europea ha invitato l’Italia a mantenere il percorso di spesa netta indicato nel piano e a rispettare le scadenze per l’approvazione delle riforme. Il governo italiano si è impegnato a mantenere la crescita della spesa primaria entro l’1,3% nel 2025 e l’1,6% nel 2026, garantendo il rientro del deficit sotto il limite del 3% del PIL entro il 2026.

Prossimi passi

Un primo controllo sull’esecuzione degli impegni è previsto entro aprile 2025, mentre a dicembre potrebbe arrivare una valutazione preliminare dalla nuova Commissione europea. Questo risultato rappresenta un’importante conferma per l’Italia, che ora dovrà dimostrare di saper tradurre le buone intenzioni in azioni concrete per garantire stabilità e crescita nel lungo termine.


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