Fine vita, nuovo diniego a Martina Oppelli. L’associazione Coscioni: “Inumano”


La vicenda di Martina Oppelli, donna di 49 anni affetta da sclerosi multipla secondaria progressiva, continua a suscitare polemiche e dibattiti sulla dignità della vita e il diritto di decidere in autonomia della propria fine. L’azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina di Trieste ha nuovamente respinto la richiesta di suicidio assistito da parte di Martina, scatenando una forte reazione da parte dell’associazione Luca Coscioni e della politica.

Martina, costretta su una sedia a rotelle dalla malattia, aveva presentato la sua richiesta di fine vita il 13 agosto scorso, denunciando l’insensibilità e il rifiuto dell’azienda sanitaria nei confronti della sua situazione di totale dipendenza vitale da persone, farmaci e macchinari. La relazione medica che ha respinto la sua richiesta è stata definita un insulto alla sua sofferenza, condannandola a un trattamento inumano e degradante per la sua dignità.

L’avvocata di Martina, Filomena Gallo, ha denunciato l’uso strumentale del parere del Comitato nazionale per la bioetica, sottolineando che la Corte costituzionale ha chiarito la portata estensiva del requisito di trattamento di sostegno vitale, che include le terapie e le cure somministrate da caregiver e non solo dal personale sanitario.

La deputata Debora Serracchiani ha espresso sconcerto per il rinnovato diniego dell’azienda sanitaria a una richiesta di fine vita, definendo tale comportamento un accanimento burocratico che priva Martina della possibilità di autodeterminarsi. Serracchiani ha sottolineato l’urgente necessità di un dibattito parlamentare sulla questione, affinché si possa garantire a chi come Martina desidera una fine dignitosa, il diritto di decidere in autonomia sul proprio destino.

La vicenda di Martina Oppelli rappresenta un importante punto di riflessione su temi delicati come il diritto alla vita e alla morte dignitosa, che dovrebbero essere affrontati con sensibilità e rispetto per la volontà e la dignità delle persone coinvolte.


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