Governo, vertice di maggioranza: scontro sulle pensioni e strategie economiche per l’autunno


Roma, 27.08.2024 – Entro il 30 agosto, a Palazzo Chigi si terrà un vertice cruciale tra i leader della maggioranza: Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani. L’incontro rappresenterà l’incipit di un autunno carico di tensioni politiche, con la premier pronta a definire una linea chiara su questioni delicate come le pensioni e la prossima legge di bilancio. Meloni, sostenuta dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, è determinata a bloccare ogni proposta di modifica alle pensioni avanzata dalla Lega, in particolare l’idea di una “quota 41 light” promossa da Salvini. La priorità del governo, piuttosto, sarà un possibile aumento delle pensioni minime, attualmente fissate a poco più di 600 euro. Una misura simbolica, ma che risponde a una richiesta specifica di Tajani e che la premier sembra intenzionata a trasformare in uno dei cavalli di battaglia di Fratelli d’Italia.

Il futuro del sistema previdenziale 

Le preoccupazioni legate al sistema previdenziale sono al centro delle analisi economiche del governo. Secondo le proiezioni elaborate dal ministero dell’Economia, il periodo critico per alcune categorie si estenderà dal 2025 al 2028. Superata questa fase, il sistema dovrebbe stabilizzarsi con l’entrata a regime del contributivo puro. In questo contesto, Meloni e Giorgetti ritengono che introdurre ora quota 41 non solo richiederebbe risorse ingenti, ma non risolverebbe i problemi strutturali. Eventuali interventi saranno quindi rinviati, probabilmente verso la fine della legislatura, con un occhio alle prossime elezioni.

Le risorse mancanti e il rischio di una manovra di austerità 

Il quadro economico complessivo del governo è segnato dalla ricerca disperata di risorse per evitare una terza legge di bilancio all’insegna dell’austerità. Entro un mese, il Tesoro dovrà presentare a Bruxelles un piano di rientro per il deficit eccessivo, il che imporrà vincoli stringenti alla manovra. Meloni e Giorgetti stanno valutando tagli ai bonus e la revisione di misure considerate inefficaci, come l’assegno unico per le famiglie, che non ha prodotto gli effetti sperati. Anche il bonus sul canone Rai, introdotto all’inizio del 2024 e caro a Salvini, è sotto osservazione: lo sconto di 20 euro annui in bolletta, che costa allo Stato circa 400 milioni di euro, potrebbe essere cancellato per destinare le risorse a misure a favore dei giovani e della cultura.

Sostegno alle donne lavoratrici e riforme sociali 

Una delle priorità per il governo sarà l’estensione delle misure di sostegno alle lavoratrici. L’obiettivo è allargare la platea dei beneficiari, includendo non solo le madri dipendenti, ma anche le autonome, le professioniste e le titolari di partita IVA. In parallelo, l’assegno unico sarà riformato per rendere più efficiente l’utilizzo delle risorse, sbloccando fondi rimasti inutilizzati nel corso del 2024. La strategia punta a rafforzare il potere d’acquisto delle famiglie, con interventi immediati e tangibili sul reddito, in vista delle elezioni regionali del 2025, dove la destra parte svantaggiata.

Un autunno di sfide politiche ed economiche  

Sul fronte politico, Meloni sembra decisa a non cedere alle pressioni di Salvini, anche a costo di aprire un conflitto interno sulle pensioni. L’autunno si preannuncia quindi “frizzante”, con il governo impegnato in un delicato equilibrio tra esigenze economiche, necessità politiche e tensioni interne alla maggioranza.

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