La Commissione europea respinge la proposta di autonomia regionale: “Pericoli per l’unità e le finanze”


Pubblicato il “Country report 2024” con le indicazioni sulle politiche economiche, sociali, occupazionali, strutturali e di bilancio dell’Italia. L’Ue respinge categoricamente il progetto di legge sull’autonomia differenziata. E lo fa proprio mentre si tiene il voto finale alla Camera, presentando il “Rapporto annuale sulle economie nazionali”. Rapporto che dedica uno spazio al disegno di legge Calderoli approvato al Senato e confermato alla Camera.

La Commissione evidenzia i rischi legati alla devoluzione di ulteriori competenze alle regioni italiane, mettendo in pericolo l’unità e le finanze pubbliche del Paese. Il testo include alcune tutele per le finanze pubbliche ma non fornisce un quadro comune per valutare le richieste regionali di nuove competenze.

La preoccupazione principale riguarda l’aumento delle disuguaglianze che potrebbero derivare dall’attuazione dell’autonomia differenziata: “Le regioni potranno richiedere competenze aggiuntive solo dopo aver definito i corrispondenti ‘livelli essenziali di servizio’. Ci sono ancora rischi di aumentare le disuguaglianze regionali”.

La Commissione esprime timori per l’evoluzione dell’architettura istituzionale italiana e per il bilancio nazionale: “La devoluzione di poteri alle regioni comporterebbe un aumento della complessità istituzionale, generando rischi di costi più elevati sia per il settore pubblico che per quello privato”.

Il report sottolinea la criticità delle capacità amministrative e tecniche delle amministrazioni pubbliche per lo sviluppo delle regioni meridionali, come evidenziato dalla Svimez sul Pnrr. La Commissione accoglie positivamente le azioni del governo Meloni volte a una maggiore coordinazione centrale dell’azione politica, soprattutto per il Sud, e auspica una strategia industriale e di sviluppo per il Mezzogiorno che possa migliorare il valore degli investimenti.

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