Nelle ultime ore la decisione di abbattere l’orsa KJ1 in Trentino ha scatenato una forte polemica e suscitato reazioni contrastanti tra la popolazione e gli ambientalisti. Secondo la Provincia autonoma di Trento, l’orsa KJ1 era considerata un esemplare pericoloso in base alla scala del Pacobace, confermando la necessità di rimuoverla al più presto.
L’animale, localizzato nei boschi sopra Padaro di Arco grazie al radiocollare, è stato accusato di almeno sette interazioni con l’uomo, l’ultima delle quali è avvenuta il 16 luglio scorso ai danni di un escursionista. Questi episodi, insieme alla classificazione dell’orsa come ad “alto rischio” da parte di Ispra, hanno portato alla decisione di abbatterla per garantire la sicurezza dei cittadini.
Tuttavia, la scelta di eliminare l’orso anziché adottare misure di contenimento e tutela ha scatenato la protesta di chi sostiene la coesistenza pacifica tra uomo e animale selvatico. Gli ambientalisti hanno sottolineato la necessità di trovare soluzioni alternative, come la traslocazione dell’orsa o l’adozione di misure di dissuasione non letali, per proteggere il territorio e conservare la biodiversità.
La vicenda dell’orsa KJ1 mette in luce una tematica complessa e delicata che coinvolge il rapporto tra uomo e natura, la tutela della fauna selvatica e la sicurezza delle comunità. Sarà fondamentale un dibattito aperto e costruttivo per individuare strategie sostenibili che garantiscano la convivenza armoniosa tra specie animali e umane.