Si va avanti a tappe serrate verso la legge di bilancio. Mentre la maggioranza litiga sugli extraprofitti, Giorgetti annuncia che bisogna sostenere la natalità: “Vera emergenza demografica”
ROMA – Per il Governo è tempo di bilanci, o meglio di bilancio. La legge più importante dell’anno, quella che determina le scelte politico-economiche dell’esecutivo, è ormai alle porte. Manca poco alla manovra di dicembre, e, conti alla mano, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, dovrà decidere come indirizzare la spesa pubblica. Si parla di una cifra disponibile tra i 20 e i 25 miliardi di euro, ma tutto dipende anche dalle nuove stime Istat che oggi hanno rivisto al ribasso le previsioni di crescita del PIL del Paese.
In questo contesto, si moltiplicano le indiscrezioni e le proposte sui quotidiani, mentre in Parlamento i partiti discutono accanitamente, cercando di mantenere le promesse elettorali. Tuttavia, come sempre, la coperta risulta corta, e non tutti i desideri saranno realizzabili.
Lo scontro sugli extraprofitti
Uno dei primi fronti di discussione all’interno della maggioranza è la tassa sugli extraprofitti, un prelievo ‘solidale’ che dovrebbe gravare su banche, assicurazioni e imprese energetiche che hanno tratto vantaggio dalla crisi energetica causata dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina. La proposta è sostenuta da Fratelli d’Italia, ma incontra forti resistenze da parte di Forza Italia.
Le misure per la famiglia e il welfare
Al di là delle controversie, una cosa è certa: al centro della manovra ci sarà la famiglia, con l’obiettivo di contrastare il calo della natalità, considerata da Giorgetti una vera e propria emergenza demografica. Tra le misure possibili, si discute di un rafforzamento dell’assegno unico e dell’introduzione di ulteriori detrazioni fiscali per le famiglie con figli. È previsto anche l’ampliamento del bonus mamme per le lavoratrici autonome con almeno due figli, mentre oggi l’esonero contributivo al 100% è riservato solo alle lavoratrici dipendenti con figli fino a 10 anni.
Un’altra misura attesa è il rifinanziamento della card per gli indigenti, uno strumento pensato per sostenere le famiglie in difficoltà economica.
I lavoratori e il taglio del cuneo fiscale
Per i lavoratori dipendenti, le misure quasi certe comprendono la conferma del taglio del cuneo fiscale e l’Irpef a tre aliquote. L’obiettivo del Governo è rendere strutturali questi interventi per i prossimi anni. Il taglio del cuneo fiscale, in particolare, potrebbe essere rinnovato per il 2025, riducendo i contributi che i lavoratori devono versare, con un effetto immediato sugli stipendi netti, che risulterebbero più alti.
La flat tax per gli autonomi
Altro tema centrale è la flat tax, cavallo di battaglia della Lega per le partite Iva e i lavoratori autonomi. Matteo Salvini ha recentemente dichiarato di voler estendere il regime fiscale della flat tax oltre la soglia attuale degli 85mila euro di reddito. Tuttavia, Giorgetti è più cauto: “Stiamo valutando le misure che possano favorire lo sviluppo economico, ma dobbiamo tenere i conti in ordine prima di prendere decisioni definitive”.
Prossime tappe
Il calendario dei lavori prevede che questa settimana, probabilmente mercoledì, il Piano strutturale di bilancio riceva il via libera dal Consiglio dei Ministri, per poi approdare in Parlamento. Le risoluzioni potrebbero essere votate intorno al 3 ottobre, mentre il 15 ottobre il contenuto della manovra dovrà essere inviato a Bruxelles. Il testo definitivo della legge di bilancio dovrebbe essere pronto entro il 20 ottobre.