La scrittura del testo di una manovra economica è un’arte delicata, fatta di tensioni e equilibri tra le varie forze politiche in gioco. E già si vedono le prime scintille ardere sul fronte delle pensioni, con la Lega in prima linea a difendere i propri punti fermi.
Il partito di Matteo Salvini si oppone fermamente a eventuali modifiche che possano intaccare Quota 41 e rimarca con vigore che le finestre pensionistiche non sono negoziabili. Mentre la politica si fa spesso battaglia di posizionamenti, al ministero dell’Economia ci si prepara a un intenso lavoro per definire la strategia della manovra.
Il tempo stringe e il percorso verso la redazione della legge di bilancio è ben delineato. Il Ministro Giancarlo Giorgetti è tornato al lavoro e il nuovo Piano strutturale di bilancio, richiesto dalle regole europee, è in fase di preparazione per essere inviato a Bruxelles entro metà settembre.
Le richieste del partito di Forza Italia per l’innalzamento delle pensioni minime si affiancano alla ferma posizione della Lega su Quota 41, con proposte di intervento che devono però essere sostenibili dal punto di vista finanziario complessivo. Il fronte delle pensioni resta dunque un terreno di discussione acceso, con risorse da cercare e scelte da fare per garantire la sostenibilità della manovra.
Mentre le opposizioni e i sindacati si fanno sentire, il governo si impegna a individuare le risorse necessarie per una manovra di quasi 25 miliardi, scrutando ogni dettaglio delle entrate e delle uscite. E il primo vertice di maggioranza annunciato per venerdì potrebbe essere l’occasione per un primo confronto sulle scelte da compiere in vista della definizione della manovra economica.