Nella nuova bozza di legge di bilancio, in fase di studio presso il ministero della Pubblica amministrazione in collaborazione con il ministero dell’Economia, emerge una novità riguardante i dipendenti pubblici: la possibilità di prolungare il loro servizio fino a 70 anni per supportare il tutoraggio e l’affiancamento dei nuovi assunti. Questa misura, che sarà a discrezione dell’amministrazione pubblica e volontaria per il singolo lavoratore, non comporta l’obbligo di assunzioni per sostituire il personale trattenuto. Tuttavia, l’estensione del servizio sarà limitata al 10% delle facoltà assunzionali, in modo da mantenere invariati i costi del lavoro e ridurre la spesa previdenziale.
Questa proposta rappresenta uno dei tasselli della legge di bilancio, oggetto di discussione in un vertice del centrodestra svoltosi a Palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Durante l’incontro, che ha visto la partecipazione dei vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani e del capo di Noi Moderati Maurizio Lupi, è stata ribadita l’intenzione di proseguire su una linea di politica di bilancio rigorosa ma equilibrata, con l’obiettivo di supportare famiglie, imprese, giovani e natalità. La nota congiunta del centrodestra ha inoltre confermato la volontà di porre fine alla stagione dei bonus, ritenuti inefficaci.
Il confronto si è concentrato sul Piano strutturale di bilancio (PSB), che dovrà essere presentato a Bruxelles nelle prossime settimane. Giorgetti ha illustrato ai leader di partito le complessità e le tempistiche del nuovo meccanismo europeo introdotto dalla riforma del Patto di stabilità, ricordando che la prudenza è necessaria a fronte di un debito pubblico elevato. Non ci saranno fondi straordinari da spendere, ha chiarito Giorgetti, pur rassicurando che la manovra non sarà “lacrime e sangue”. Lo stesso Tajani ha sottolineato che non sarà una manovra di austerità estrema, ma che occorrerà evitare lo spreco di denaro pubblico.
Le stime attuali sulla legge di bilancio parlano di una cifra compresa tra i 23 e i 25 miliardi di euro, anche se tali numeri potranno essere confermati solo una volta definito il PSB, che inciderà sulle voci di bilancio del 2025. Il Piano dovrà essere approvato entro il 17 settembre e successivamente reso pubblico, con il passaggio parlamentare previsto entro un paio di settimane.
Uno dei temi centrali resta la questione delle pensioni. Se il prolungamento dell’età pensionabile nella pubblica amministrazione è ancora in fase di valutazione, si discute anche di una possibile stretta sui requisiti per il pensionamento anticipato e della rivalutazione degli assegni pensionistici in linea con l’inflazione. Il presidente della Commissione Finanze del Senato, Massimo Garavaglia, ha sottolineato l’importanza di distinguere tra pensioni minime con contributi versati e quelle sociali, suggerendo massima attenzione nella rivalutazione delle prime.
Sul fronte delle entrate, i dati dei primi sette mesi del 2024 mostrano un incremento del 6,2%, e non si escludono effetti positivi dalla crescita economica, trainata dai ritardi legati al superbonus, dagli investimenti incentivati dal taglio dei tassi della Bce e dal buon andamento dell’export. Questo potrebbe favorire il raggiungimento degli obiettivi di bilancio, che includono la conferma del taglio del cuneo fiscale, la riduzione dell’Irpef a tre aliquote, il potenziamento del bonus per le mamme lavoratrici (esteso anche alle autonome) e una revisione dell’assegno unico.