Un’ondata di attacchi russi ha colpito duramente l’Ucraina nelle prime ore di oggi, con una pioggia di missili e droni che ha devastato diverse regioni, inclusa la capitale Kiev. Secondo le prime informazioni, almeno 100 missili e altrettanti droni sono stati lanciati contro infrastrutture energetiche in 15 diverse aree del Paese, comprese le regioni occidentali vicine al confine polacco. L’attacco, che ha provocato la morte di almeno cinque persone, ha costretto la popolazione a rifugiarsi nei rifugi sotterranei e nelle stazioni della metropolitana, mentre le autorità hanno disposto blackout preventivi per limitare i danni.
L’Unione Europea ha condannato duramente l’attacco, definendolo “barbarico” e affermando che queste azioni non faranno altro che “rafforzare la determinazione dell’UE a sostenere l’Ucraina e intensificare l’assistenza”. Tuttavia, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso il suo dissenso, sottolineando che il supporto attuale non è sufficiente. Zelensky ha ribadito la necessità che a Kiev venga concessa “carta bianca” per utilizzare le armi fornite dalla NATO anche per operazioni sul territorio russo, allo scopo di respingere l’offensiva in modo più efficace.
Il presidente statunitense Joe Biden, in un nuovo intervento, ha ribadito che “la Russia non avrà mai successo in Ucraina”, confermando il continuo sostegno militare e logistico da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati.
Mentre la guerra continua ad intensificarsi, la situazione sul campo si fa sempre più critica, con l’inverno alle porte e il rischio di un’ulteriore crisi energetica per la popolazione ucraina. Le prossime ore saranno cruciali per comprendere la portata dei danni e le possibili risposte da parte delle forze ucraine e della comunità internazionale.