Sanità: arriva il DL anti liste d’attesa, cosa prevede


Il decreto legge del Ministro della Salute Orazio Schillaci, che mira a ridurre le liste d’attesa nel settore sanitario, è atteso in Consiglio dei Ministri il 3 giugno. Questa normativa introduce diverse misure innovative per garantire un accesso più rapido e efficiente alle prestazioni sanitarie. Ecco i punti salienti del provvedimento.

Visite anche nel fine settimana e orari estesi

Per aumentare la disponibilità delle visite diagnostiche e specialistiche, le prestazioni saranno offerte anche di sabato e domenica. Gli orari di apertura saranno estesi, consentendo una maggiore flessibilità per i pazienti.

Sistema unico di prenotazione

Sarà introdotto un sistema di prenotazione unico a livello regionale o infra-regionale. Le strutture private accreditate dovranno utilizzare il Centro unico di prenotazione (Cup), pena l’annullamento dei contratti di accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Inoltre, il Cup attiverà un sistema di “recall” per ricordare ai pazienti la data della prestazione e ottenere conferma o cancellazione della prenotazione. In caso di mancata presentazione senza annullamento, il paziente potrebbe essere tenuto a pagare comunque la prestazione.

Sistema nazionale di governo delle liste di attesa

Il decreto prevede la creazione del “Sistema nazionale di governo delle liste di attesa” (Singla), sotto la supervisione di una Cabina di Regia presieduta dal Ministro della Salute. Questa struttura coordinerà l’elaborazione del Piano nazionale di governo delle liste di attesa e monitorerà l’attuazione delle misure previste.

Carta dei diritti dei cittadini e tempi certi per le prestazioni

La normativa introduce una carta dei diritti dei cittadini, garantendo l’erogazione delle prestazioni sanitarie entro i tempi massimi stabiliti. Le Regioni e le Province autonome dovranno rispettare questi standard e adottare misure per assicurare il rispetto dei tempi di attesa. In caso di liste bloccate, saranno previste sanzioni più severe.

Aumento del tetto di spesa per il personale sanitario

Per ridurre le liste d’attesa, il tetto di spesa per il personale delle aziende e degli enti del SSN sarà aumentato. Per il 2024, l’aumento sarà pari al 25% dell’incremento del fondo sanitario regionale rispetto all’anno precedente.

Contrasto al fenomeno dei “gettonisti”

Il decreto mira a contrastare l’uso eccessivo dei “gettonisti” (medici a gettone) e a reinternalizzare i servizi sanitari affidati alle cooperative. Fino al 31 dicembre 2026, le Regioni e gli enti del SSN potranno reclutare personale attraverso forme di lavoro autonomo, anche in deroga.

Aumento dei limiti di spesa per prestazioni da privati accreditati

Per incrementare il numero di visite ed esami, i limiti di spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati saranno aumentati. Le percentuali di spesa aumenteranno gradualmente fino al 2026. Le prestazioni salvavita effettuate dai pronto soccorso delle strutture private accreditate non saranno soggette a limiti di spesa.

Schillaci: “Nessuno lasciato indietro”

Il Ministro Schillaci ha sottolineato l’importanza di garantire che tutti i cittadini possano accedere alle cure necessarie nei tempi previsti, con particolare attenzione alle aree del Sud Italia. “Stiamo lavorando affinché nessuno rimanga indietro”, ha dichiarato a margine di un evento a Napoli.

Questo decreto rappresenta un passo significativo verso la riduzione delle disuguaglianze regionali e la creazione di un sistema sanitario più efficiente e accessibile per tutti i cittadini italiani.

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