Sanità, i migliori ospedali italiani secondo Agenas: la classifica del Programma Nazionale Esiti


Nel 2023, il sistema ospedaliero italiano ha registrato un incremento significativo nei ricoveri, toccando quasi 8 milioni di accessi, con un aumento di circa 312mila unità rispetto al 2022. Questo dato testimonia un ritorno ai livelli pre-pandemia, riscontrabile sia nei ricoveri urgenti sia in quelli programmati e diurni. Mentre la qualità dell’assistenza per le malattie cardiovascolari mostra segni di miglioramento e alcuni interventi oncologici presentano progressi, persistono criticità in alcune aree. In particolare, l’oncologia e l’assistenza materno-infantile rimangono punti deboli, con numerosi reparti che operano sotto le soglie minime di interventi raccomandate.

Questo è il quadro emerso dal Programma Nazionale Esiti (Pne) 2024, presentato oggi a Roma dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), il quale ha monitorato l’attività di 1.363 ospedali pubblici e privati in tutta Italia, stilando una lista delle migliori strutture. Tra queste spiccano l’Azienda ospedaliero-universitaria Careggi di Firenze, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche di Ancona e l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano. La valutazione si è basata su indicatori chiave come la sopravvivenza post-operatoria, il volume di casi trattati e l’efficienza nelle risposte di emergenza.

La valutazione: un focus sulle strutture eccellenti

Come spiegato dal direttore generale di Agenas, Domenico Mantoan, il Pne non ha l’obiettivo di stilare classifiche assolute, ma di fungere da osservatorio per valutare l’assistenza ospedaliera nel Paese. Attraverso l’uso di uno strumento grafico chiamato “treemap”, è possibile ottenere una rappresentazione visiva della qualità delle cure, individuando criticità e aree d’intervento. Quest’anno, 356 ospedali sono stati analizzati in almeno sei aree cliniche, e solo tre strutture hanno ottenuto valutazioni di qualità alta o molto alta in tutte le aree. Tra queste spicca l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, che si conferma per il terzo anno consecutivo un centro di eccellenza in sette aree cliniche, seguito dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche e dall’Azienda ospedaliero-universitaria Careggi di Firenze.

Malattie cardiovascolari: un settore in miglioramento

Nel 2023, il 59% degli ospedali che trattano patologie cardiovascolari ha raggiunto livelli di qualità elevati, in aumento rispetto al 51% del 2022. Un aspetto rilevante è l’aumento del numero di pazienti con infarto grave (Stemi) trattati con angioplastica entro 90 minuti dall’arrivo in ospedale, superando il 60% stabilito dal regolamento DM 70/2015. In alcune strutture, come il PO Barone Romeo di Patti (ME), l’Ospedale di Treviso e l’Ospedale del Cuore G. Pasquinucci (MS), oltre l’85% dei pazienti ha ricevuto il trattamento in tempo.

Cardiochirurgia: aumento dei ricoveri per bypass

Il 2023 ha visto un incremento dei ricoveri per bypass aorto-coronarico isolato, con 18 strutture che hanno superato la soglia dei 200 interventi annui, tra cui il Policlinico Universitario Gemelli di Roma, l’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche di Ancona e il Villa Maria Cecilia Hospital di Ravenna.

Interventi oncologici: la sfida della frammentazione

Nonostante i progressi, molte strutture oncologiche continuano a operare con volumi insufficienti, limitando la qualità delle cure. Nel caso del tumore al seno, sono stati eseguiti 66.532 interventi, di cui l’80% concentrato in centri ad alto volume. Tuttavia, 201 ospedali gestiscono meno di 50 interventi l’anno, non rispettando la soglia minima raccomandata. Situazione analoga si riscontra per il tumore del pancreas, con il 42% dei casi trattato in strutture a basso volume. Solo 10 ospedali, tutti nel Centro-Nord, eseguono almeno 50 interventi annui per questa patologia.

Assistenza post-operatoria e day-surgery

Un miglioramento significativo è stato riscontrato nella riduzione dei tempi di degenza post-operatoria, con l’88% dei ricoveri che ha richiesto meno di tre giorni, segno di un’ottimizzazione del sistema sanitario nazionale. Anche gli interventi in day-surgery sono ripresi con forza, registrando un aumento di 5.000 interventi rispetto al 2022.

Fratture del femore: un caso esemplare

Il trattamento tempestivo delle fratture del femore, fondamentale per la ripresa del paziente, ha visto un incremento, con il 59% degli interventi eseguiti entro 48 ore. Tuttavia, molte strutture non raggiungono ancora il 60% di tempestività raccomandata, specialmente in regioni come Calabria, Liguria e Basilicata. Tra le eccellenze si distinguono l’Ospedale Umberto I di Siracusa e l’Humanitas Gavazzeni di Bergamo.

Settore materno-infantile: nascite in calo e criticità nei punti nascita

In linea con il trend nazionale, il 2023 ha visto una diminuzione delle nascite, con 381.766 parti, un calo di 11.700 rispetto all’anno precedente. Un terzo dei punti nascita non raggiunge la soglia di sicurezza di 500 parti annui, mentre il tasso di parti cesarei è sceso al 22,7%. Le regioni del Sud, però, continuano a registrare percentuali di cesarei molto elevate, superando il 40% in Campania, Sicilia e Puglia.

Una fotografia della sanità italiana tra progressi e sfide

Il report Agenas per il 2024 offre uno spaccato dettagliato delle prestazioni sanitarie italiane, evidenziando sia i progressi sia le aree critiche su cui intervenire. Mentre alcune eccellenze dimostrano un livello di cura di alta qualità, molte strutture necessitano di interventi per migliorare l’efficienza e garantire standard adeguati per tutti i cittadini. La sanità italiana mostra, quindi, una crescita in termini di capacità e qualità, ma resta impegnata nella sfida di colmare le disuguaglianze regionali e migliorare le aree più sensibili come l’oncologia e l’assistenza materno-infantile.


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