Bari – Un’inchiesta della Procura di Bari ha portato alla scoperta di un vasto caso di accessi abusivi ai conti correnti di numerosi personaggi pubblici, tra cui la premier Giorgia Meloni. Al centro dell’indagine vi è un ex dipendente della filiale di Bisceglie (Barletta-Andria-Trani) di Intesa Sanpaolo, accusato di aver spiato i conti di 3572 clienti, tra cui figure politiche di spicco e personaggi del mondo della magistratura e dello spettacolo.
L’uomo, licenziato dall’istituto bancario lo scorso agosto, è ora indagato per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato. Ieri, la polizia giudiziaria ha perquisito la sua abitazione, sequestrando smartphone, tablet, hard disk e altri dispositivi informatici che saranno sottoposti a verifiche forensi.
I conti sotto sorveglianza
Tra i conti correnti monitorati dall’ex dipendente spiccano quelli di Giorgia Meloni, della sorella Arianna Meloni, capo della segreteria politica di Fratelli d’Italia, e dell’ex compagno della premier, il giornalista Andrea Giambruno. Anche i ministri Daniela Santanchè e Guido Crosetto, il presidente del Senato Ignazio La Russa e il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo sono stati vittime di questo monitoraggio non autorizzato.
L’inchiesta ha rivelato che i conti correnti di politici e personaggi pubblici sono stati spiati per oltre due anni, dal febbraio 2022 all’aprile 2024. Complessivamente, si stima che l’ex bancario abbia effettuato quasi 7000 accessi non autorizzati ai conti di oltre 3500 clienti in 679 filiali Intesa Sanpaolo sparse in tutto il paese.
Il commento della premier
Giorgia Meloni ha commentato l’accaduto con ironia sui social, scrivendo su X: “Dacci oggi il nostro dossieraggio quotidiano”, accompagnando il post con una foto insieme alla sorella Arianna e un titolo del quotidiano Il Giornale che recitava: “Inchiesta choc a Bari: spiati i conti di Giorgia e Arianna Meloni, Crosetto e La Russa”.
L’indagine e le possibili conseguenze
L’inchiesta della Procura di Bari, avviata grazie al lavoro di sicurezza interna della banca, mira a capire le motivazioni dietro questi accessi illeciti. La vicenda ricorda vagamente altre indagini, come quella di Perugia sulle fughe di notizie, ma in questo caso non si tratta di segnalazioni su operazioni sospette o legate a inchieste giudiziarie, bensì di informazioni estremamente private riguardanti i movimenti bancari dei clienti.
Oltre ai conti della premier, sono stati violati anche quelli di altre importanti figure istituzionali, tra cui i governatori di Puglia e Veneto, Michele Emiliano e Luca Zaia, il procuratore della Repubblica di Trani Renato Nitti, e ufficiali delle forze dell’ordine.
Ora spetterà alla magistratura e al Garante della privacy fare luce su tutte le conseguenze di questa violazione massiccia di dati sensibili. La banca ha già presentato una denuncia e continuerà a collaborare con le autorità per far emergere ogni dettaglio di questa vicenda.