Telegram, l’arresto di Durov e la Russia in tilt: “Cancellate tutto”


(Adnkronos) – Il timore non confessato apertamente è che Durov consegni le ‘chiavi’ di Telegram agli inquirenti francesi

Cancellate tutto”. L’arresto di Pavel Durov, fondatore e Ceo di Telegram, provoca una reazione a catena che rischia di investire la Russia a livello istituzionale e militare. Durov è stato arrestato a Parigi, dove è atterrato nella serata di sabato. La magistratura francese gli contesta l’assenza di moderazione sul social che, con le sue conversazioni criptate, diventa ambiente favorevole ad attività illecite, dal riciclaggio di denaro al traffico di droga. In Russia, come evidenzia il canale Baza, Telegram è diventato nel corso degli anni uno strumento fondamentale di comunicazione ad ogni livello. L’argomento viene affrontato anche nei talk show monotematici che in tv, ogni giorno, si soffermano sulla guerra tra Russia e Ucraina: Telegram è un canale di comunicazione vitale anche a livello militare.

Vladimir Solovyov, volto e voce di Russia 1, fa scattare l’allarme: “E’ tutto legato alle conversazioni criptate. Faccio solo una domanda. C’è qualcuno non al corrente del fatto che tutto il nostro apparato militare fa affidamento su Telegram? E che tutti i membri del nostro governo usano Telegram? WhatsApp è americano, Telegram è relativamente libero”. Recentemente, sempre in tv, è stato il blogger militare Kirill Fyodorov a spiegare l’importanza di Telegram per le operazioni militari: “Abbiamo usato Telegram prima di lanciare missili Iskander. La nostra artiglieria usa Telegram per gli obiettivi. Lo stesso fa l’aviazione”.

Il timore non confessato apertamente è che Durov consegni le ‘chiavi’ di Telegram agli inquirenti francesi. Ora, tutto il castello rischia di crollare o, almeno, di essere illuminato a giorno se Durov dove. Per questo, secondo Baza, a Mosca e dintorni è già partito l’ordine indirizzato ai funzionari dell’amministrazione presidenziale, del governo e delle agenzie che si occupano di sicurezza: “Cancellate le conversazioni”, sarebbe l’input recapitato anche ad ambienti del ministero della Difesa e a uomini d’affari di primo piano. Chi non ha ancora ricevuto la disposizione formale, afferma Baza, si aspetta un’indicazione chiara nelle prossime ore. (Adnkronos)

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